anatomia energetica, Chakra, Yoga

Secondo Chakra, Swadhisthana: La dimora del Sé

Io sento. La mia vitalità e le mie emozioni scorrono liberamente, apportando Gioia e salute.

Il secondo Chakra o Chakra Sacrale rappresenta il nostro “centro”, fonte di energia creativa e sede di emozioni primordiali e simboleggia il diritto di sentire e il diritto di volere.
È il Chakra di collegamento tra corpo, emozioni e mente. La parola sanscrita che lo definisce è “Swadhisthana”, la cui traduzione significa “luogo del sè”, “dimora” e si riferisce al luogo dentro ognuno di noi dove si trova la nostra parte più vera e autentica. Questo chakra è associato alle parti della coscienza relative all’area della sessualità, alla capacità e alla volontà di generare, al permettersi di sentire le emozioni e determina il rapporto che abbiamo con il cibo. Riguarda ciò che troviamo “piacevole”, per quanto concerne l’attrazione sessuale e il cibo, ovvero quello che il nostro corpo ci richiede per funzionare.
È il centro sacrale, il Chakra della socializzazione e rappresenta il movimento della coscienza verso l’esterno. È l’energia che crea l’attrazione verso il polo opposto, come tale è il chakra responsabile della prosecuzione della specie, quindi della riproduzione.
È quello che ci collega alla sorgente interiore dell’ispirazione e ci permette di avvertire la bellezza intorno a noi. Questo Chakra è collegato al piacere e ci conduce verso di esso, sia da un punto di vista fisico che emozionale.
È un vero e proprio insegnante che ci mostra la strada da seguire verso tutto ciò che ci dona gioia, entusiasmo, appagamento e soddisfazione.

​​Affermando il nostro secondo chakra sottolineiamo la nostra esigenza di sentire la passione, la necessità di collegare i nostri sensi alla realtà interiore e a quella esteriore.
Swadhisthana è anche il chakra che muove la nostra ricerca creativa del piacere materiale, è preposto al gusto delle cose belle, dell’arte, delle emozioni piacevoli ed è infatti il chakra determinante di molti artisti che lavorano con la materia e il corpo: scultori, pittori, ballerini, attori, registi, coreografi.


Un po’ di anatomia
A livello fisico è localizzato nell’addome inferiore, sopra e dietro gli organi genitali, a circa quattro dita sotto l’ombelico ed è correlato all’intestino tenue, alle gonadi (parte sessuale), alla prostata, alla vescica, ai reni e ai fluidi del corpo.

​​Le ovaie sono le gonadi femminili, sono due e sono situate nella cavità pelvica ai due lati dell’utero, svolgono funzione gametogenica e endocrina. Producono le cellule germinali femminili od ovociti e ormoni sessuali femminili, estrogeni e progesterone. Gli estrogeni sono ormoni detti steroidei, sintetizzati a partire dal colesterolo e vengono prodotti anche dalla corteccia surrenale e dalla placenta. L’effetto più importante del progesterone è quello di preparare l’endometrio, cioè la mucosa che riveste la parete uterina, a ricevere l’uovo fecondato. 

I testicoli costituiscono l’apparato genitale maschile, hanno funzione spermatogenica ed endocrina, producono spermatozoi e testosterone. In queste ghiandole si manifesta la possibilità di dare al mondo una nuova vita attraverso la concentrazione e la conservazione e l’espressione del seme.

La memoria e l’energia ancestrale si addensano e si specificano in attesa di incontrare la terra (energia madre) e il cielo (energia creativa). Qui tutto è già presente ma inespresso, regno delle infinite potenzialità, fulcro della riunione delle polarità (le gonadi sono organi doppi) nella divina unicità della creazione della vita.

L’elemento a cui è collegato è l’acqua. La relazione con l’acqua si estende metaforicamente al passare mentalmente da una forma solida ad una liquida, al lasciare scorrere gli eventi della vita, proprio come fa l’acqua, cambiando forma, adattandosi alle circostanze, aggirando gli ostacoli che incontra. Inoltre l’acqua è l’origine della vita, è fluida, cedevole, accogliente.  È legata alla sessualità, alla libido che scorre, alla fertilità, è l’elemento femminile per eccellenza

Il chakra sacrale presiede allo scorrimento delle nostre acque interiori, la sorgente di vita segreta all’interno dell’organismo. È a questo punto che l’energia vitale, salendo lungo il canale principale di Sushumna, ci spinge a sviluppare e sperimentare l’interazione con il mondo fuori di noi, attraverso il contatto con l’altro.


E-mozione è energia in movimento.
A questo livello il nostro corpo inizia manifestare fisicamente quello che la coscienza ci spinge a provare. 
L’energia associata a Swadhisthana è quella prodotta dalle vibrazioni del colore Arancione, simbolo di armonia interiorecreatività artistica e sessuale, fertilitàentusiasmoemozioni positive, piacere e successo

A differenza del rosso, il colore arancio “riscalda senza bruciare“. È il colore che stimola principalmente l’azione endocrina avendo un’azione equilibratrice anche nelle disfunzioni psicosomatiche. È paragonabile alla luce calda, accogliente e rassicurante del focolare tanto che, in ambienti illuminati con questo colore, si verifica che le persone riescano a comunicare meglio e in modo più intimo.

L’arancio ha le caratteristiche fondamentali per aiutare ad uscire dallo stato emozionale della paura perché ha in sé il rosso che infonde forza e coraggio e il giallo che “illumina” le idee e stimola la mente razionale. La paura paralizza mentre l’incertezza e i dubbi bruciano inutilmente le nostre energie portandoci fuori dai veri obiettivi della nostra vita e quindi anche se questi sentimenti in qualche modo ci frenano, ci imprigionano, un colore caldo aiuta il movimento e quindi dà il carburante e l’energia giusta per uscire da quell’emozione. Sulla psiche induce serenità, entusiasmo, allegria, voglia di vivere, aumenta l’ottimismo. L’arancione ci invita a liberarci dagli schemi ed esprimere spontaneamente le nostre emozioni.

Il simbolo di Swadhisthana è un loto a 6 petali in cui è disegnata una falce di luna, simbolo dell’elemento acqua. In numerologia, il sei è il numero che rappresenta la responsabilità ed il nutrimento per la famiglia e per la comunità, così come ritrovare l’equilibrio e l’armonia con il nostro ambiente.​

​​Il senso abbinato al secondo chakra è il gusto. Il senso del gusto è importante per identificare il commestibile dal non commestibile e per la gioia di mangiare, controllata anch’essa dal secondo chakra. Il gusto è un’esperienza molto emozionale ed è la base per il nutrimento ed il conforto che il mangiare comporta. Mangiare, più specificatamente il succhiare, forma il primo importante legame fra madre e figlio e serve da conforto così come da nutrimento.
Il secondo chakra rappresenta l’età dai 2 ai 4 anni, quando il bambino va oltre la sopravvivenza di base e comincia a sviluppare la sua posizione nella famiglia. È anche un periodo di tempo in cui il bambino crea il suo stesso senso di individualità, ma è ancora dipendente dalla “tribù”. È a quest’età che i bambini cominciano ad associare le loro emozioni ad eventi specifici, ma dipendono dai genitori, o da chi si occupa di loro, per l’interpretazione e la guida. Gli eventi emozionali che succedono durante quest’età sono spesso inconsci al sé adulto, ma formano la base per molte delle nostre credenze centrali riguardo a noi stessi e alle nostre capacità.

Funzionalità del chakra
Quando il Chakra Sacrale è in armonia le nostre relazioni sono sane, autentiche e appaganti e la vita, in generale, è caratterizzata da frequenti esperienze positiveprosperità, abbondanza e benessere; si è in grado di trovare un equilibrio tra gli opposti, nelle relazioni con l’altro, tra il nostro mondo interiore e quello esteriore

​​Il sentirsi bene con se stessi non è condizionato dall’energia dell’altro. L’altro può arricchire e stimolare, ma occorre essere consapevoli che solo da noi stessi dipende la connessione con l’energia cosmica. Quando c’è equilibrio, quindi, qui c’è la sorgente del piacere, della simpatia, dell’unione, dello scioglimento, della gioia, dell’estasi, è il territorio dove si percepiscono le vibrazioni degli altri, si capta cosa provano, ci si rapporta con gli altri ai diversi livelli.
Questo Chakra influenza inoltre il nostro successo, perché il vero e unico segreto del successo risiede nella nostra abilità di seguire la strada che ci indica il nostro cuore, fare dunque ciò che amiamo, fare ciò che risponde alle nostre capacità e ai nostri talenti naturali.
Un modo semplice ed efficace per capire se il secondo Chakra è armonico è quello di osservare quello che si fa ogni giorno, e soprattutto osservare come lo si fa. Se durante la vita quotidiana, mentre si svolgono le normali attività, ci si sente bene, motivati, entusiasti, pieni d’energie , significa che il Chakra Sacrale è in equilibrio. Anche il modo in cui muoviamo il nostro corpo può darci delle indicazioni: la scioltezza nei movimenti denota un libero fluire delle emozioni.
Le ferite del secondo chakra sono dovute a dinamiche familiari collegate al dovere o all’assenza di piacere vissuta nell’infanzia.
Quando il Chakra Sacrale è in disequilibrio, si perde completamente il controllo delle emozioni. Se il secondo chakra è carente determina una limitazione ed una rigidità nei movimenti, fisicamente, emotivamente e sessualmente; si rimane fermi in uno stato di repressione, evitando il piacere, si è introversi e si rischia di apparire freddi nelle relazioni con gli altri.
Quando in eccesso, invece, diventa difficile, se non impossibile, gestire la rabbia, le reazioni sono sempre istintive, incontrollate, sempre guidate dall’emotività invece che dalla logica e dall’equilibrio; si è portati alla necessità di sentire sempre stati emotivi intensi ed è spesso causa di forti oscillazioni dell’umore.

Avere un chakra sacrale disarmonico significa vivere le proprie emozioni in maniera distorta e disfunzionale, andando inevitabilmente incontro a depressione, ansia, atteggiamenti autolesionisti e autodistruttivi, come abuso di alcool o sostanze stupefacenti. Con un secondo chakra disequilibrato la persona, abbassando le sue vibrazioniassorbe in eccesso energie dagli altri, si esaurisce e soffre. Per difendersi diminuirà la sua sensibilità, lavorerà molto e mangerà molto; la tendenza nelle relazioni è di diventare dipendente dalle energie dell’altro, perché non sa come ritornare in se stessa e ricaricarsi da sola. Se l’altro non soddisfa le sue aspettative si sente frustrato, trascurato e respinto.
Ogni problema viene portato all’estremo e il sesso viene privato del suo lato emozionale e viene vissuto solo come uno sfogo fisico. Si perde la capacità di esprimere liberamente la sessualità, sviluppando un rapporto distorto con il piacere, che viene associato ad elementi negativi come il senso di colpa e la vergogna.

Disturbi psicofisici originati in Swadhistana

I disturbi fisici collegati a questo Chakra sono coliti, cistiti, colon irritabile, squilibri mestruali, frigidità, impotenza, problemi di fertilità, calcoli renali, cancro ovarico nelle donne o il cancro ai testicoli o alla prostata negli uomini, problemi lombo-sacrali, mancanza di gioia, mancanza di piacere, gelosia, mancanza di fiducia, pregiudizi, dipendenze da persone e sostanze, cibo e sigarette, paura, fanatismo, nostalgia, ossessione per le strutture e le regole, rigidità, territorialità, sentirsi un senso di vuoto, essere privi di magnetismo, prendere ogni cosa come un affronto personale.
Sintomi e simbologia
La stitichezza ci viene quando non lasciamo andare tutto ciò che non fluisce piu’ armoniosamente nella nostra vita, per le ossessioni, le dipendenze verso qualcosa o qualcuno che non ci fa del bene e per la troppa sensibilità e insicurezza.
Per le donne, tutti i problemi relativi all’utero e alle ovaie hanno a che vedere con qualcosa di trattenuto e non espresso a livello del secondo chakra; questa tensione può riguardare l’aspetto della maternità, oppure il non permettersi di ascoltare quello che il corpo chiede in termini di sessualità.
Amenorrea e dismenorrea rappresentano il rifiuto della sessualità o dell’identità sessuale.
Anche per gli uomini, tutto ciò che riguarda i testicoli ha a che vedere con la sessualità, la capacità e la volontà di generare, il permettersi di sentire le emozioni.
Chi soffre di anoressia ha chiuso drammaticamente il secondo chakra sia nell’aspetto del rifiuto del cibo, che è evidente, sia nell’aspetto della sessualità rinnegata.


Rimedi per riequilibrarlo
Agendo su questo chakra si attiva un processo di autoguarigione e una volta riequilibrato, l’energia vitale si espanderà di conseguenza verso gli altri chakra.
Lavorare per riequilibrare il secondo Chakra, può essere davvero piacevole, il segreto sta infatti nell’impegnarsi a fare tutto ciò che faccia stare bene e renda felici, quindi fare ciò che si ama, che appassiona e diverte, evitando invece quelle attività che provocano frustrazione e insoddisfazione: –Esprimere le proprie capacità e i propri talenti naturali, cioè i doni più preziosi che si possieda. Impegnarsi ad individuare le attività che si preferiscono, esprimendo la propria creatività e il proprio spirito.
Tenere un diario quotidiano, perché scrivendo ogni giorno ciò che si prova, le emozioni e i sentimenti, si può diventare maggiormente consapevoli di sè stessi, di ciò che provoca gioia e serenità e che cosa invece fa sentire frustrati e sofferenti.
La meditazione, che sviluppa ed accresce la consapevolezza emotiva.
-Osservare l’andamento mutevole di un corso d’acqua; contemplare la pioggia.
– Mangiare cibi di colore arancione come arance e carote e indossare vestiti arancioni. Si può introdurre questo colore nell’ambiente domestico.
-Idratarsi bene durante il giorno.
Accettazione e riconoscimento di tutti i sentimenti per imparare ad interagire coscientemente con gli altri.
– Liberarsi dalle relazioni tossiche.
– Intraprendere una reale conoscenza della propria sessualità e del significato della relazione con il proprio partner.
– Il bjamantra (suono da vocalizzare) è «Vam».
– Gli oli essenziali ottimi per il secondo chakra sono il sandalo, ylang ylang, gelsomino, arancio, neroli, bergamotto.

Ciò che penso creo, ciò che creo divento, ciò che divento esprimo, ciò che esprimo sperimento e ciò che sperimento, sono. N.D.W. 

​​Pratica

Pranayama: Respirazione completa, visualizzando una luce arancione nel secondo chakra. Progressivamente respirare da questo punto, immaginando anche un flusso d’acqua che ripulisce tutti i sensi di colpa per sentirsi puri e liberi.
Vocalizzare il suono “Vam” continuando a visualizzare l’arancione nel secondo chakra.

Visualizzazione

Immagina di fluttuare nell’acqua di un fiume. Sperimenta il FLUSSO mentre l’acqua segue la sua corrente, senza resistenza, senza domande, senza paura. Senti questo FLUSSO di liquido “dentro di te” mentre ti nutre e ti risana.

Meditazione

Porta le mani al centro del petto, la sinistra sotto e la destra sopra. Stabilisci una connessione con il tuo Bambino interiore. Permetti al tuo Bambino Divino di dimorare nel tuo Secondo Chakra per rammentarti costantemente i tuoi veri bisogni e la tua più profonda aspirazione.

Affermazioni positive

  • Tutte le mie emozioni sono accettabili
  • La mia vitalità e le mie emozioni scorrono liberamente, arrecando gioia e salute
  • Sto bene quando sento ciò che provo
  • Le mie emozioni mi danno forza, vitalità ed energia
  • Io accetto ora di vivere con felicità ed armonia la mia vita creativa e la mia vita sessuale.
  • Ho fiducia in me e nell’Universo, tutto è possibile
  • Io merito il meglio che la vita ha da offrirmi
  • Seguo i desideri del mio cuore e creo la mia vita esattamente come la desidero
  • Sono equilibrato/a nei miei principi femminili e maschili.
  • Prendo il mio posto di creatore nel mondo
  • La forza del corpo mi conferisce potere
  • Sono sempre in contatto con la fonte della mia creatività
  • Sono ampiamente ricompensato e riconosciuto per le mie idee creative
  • Fluisco con il ritmo della vita e sono completamente aperto al benessere dentro e intorno a me

Occhi chiusi, mano sul secondo e sul quarto chakra, immaginare che splendano di luce e pronunciare:
IO LO VOGLIO. IO LO SCELGO. IO LO MERITO.

​​Il secondo chakra simboleggia le emozioni e come la coscienza e il corpo comunicano su ciò che riguarda la Vita e noi stessi. L’emozione è il modo in cui l’uomo impara dall’esperienza. Si può dire che l’emozione è un pensiero “realizzato” nel corpo.
Abbiamo attraversato secoli in cui si incoraggiavano i più “intelligenti” ad ignorare il loro aspetto emozionale e ciò ha fatto sì che le emozioni venissero represse per essere in seguito mal gestite. Proprio per questo motivo veniamo da un passato in cui le emozioni predominanti sono state la rabbia, la paura, il dolore, il senso di colpa e solo adesso l’essere umano è più predisposto a prendersi cura del proprio livello emozionale. 

I centri cerebrali per le emozioni e la memoria sono strettamente in relazione. La memoria funziona per associazione e i ricordi associati alle emozioni sono conservati nello stesso “file”. Quindi, le emozioni represse nel passato minacciano di aggiungersi a situazioni presenti, riattivando la stessa emozione.
L’incontro delle emozioni passate e presenti amplifica ed esagera le possibili reazioni.

Ad esempio, se durante l’infanzia abbiamo subito una perdita e non abbiamo mai ricevuto il conforto ed il supporto adeguato, saremo estremamente sensibili a qualsiasi perdita sperimenteremo come adulti, perché il file del “dolore” è saturo. Dato che abbiamo represso e dimenticato l’esperienza infantile, non riusciamo a capire perché sentiamo un tale dolore come reazione a ciò che sembra essere un evento relativamente insignificante. Il più delle volte l’emozione è stata repressa in vite precedenti, quindi il rivivere la situazione nell’infanzia è solo indice di un’esperienza non ancora assimilata. 

In ogni caso, questo accumulo di emozioni “negative” agisce come un vaso ricolmo d’acqua: un’altra goccia è sufficiente per far sì che il contenuto del vaso trabocchi. 


Troppo spesso arriviamo al limite di sopportazione e non possiamo permetterci di “sentire” troppo per paura di esplodere. Tuttavia, le emozioni sono importanti strumenti che ci guidano attraverso la vita interiore ed esteriore. Se riusciamo a permetterci di sperimentare consciamente le emozioni, di ascoltarle profondamente queste possono indicarci quando tutto siamo sulla nostra strada, quando abbiamo bisogno di ritornare in carreggiata, quando siamo in pericolo e quando al sicuro.
Se riusciamo ad eliminare la paura e il dolore del nostro passato e iniziamo a vivere il presente, possiamo cominciare a sentire le emozioni con lo stesso potere e chiarezza di quando eravamo bambini. Poi, per mantenere la fiammella dell’energia sempre ardente, bisogna imparare a godere della vita, esprimersi liberamente, alimentare la sensibilità sensuale del corpo fisico attraverso le attività che si amano e vedere sé stessi per ciò che si è veramente: creature divine, fantastiche, sensuali, uniche, emotivamente libere e degne di ricevere il meglio che la Vita ha da offrire. 

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