anatomia energetica, Chakra, Yoga

Sesto Chakra, Ajna: La Porta dell’Intuizione

Io Vedo. Io sento, penso esprimo in maniera amorevole la mia visione


Il Sesto Chakra, Ajna Chakra, è la facoltà di vedere oltre la forma e l’apparenza della realtà duale cogliendone l’Essenza e l’Unità.

Un VEDERE che è in realtà un RICONOSCERE, un diventare consapevoli della nostra vera natura divina, universale; racchiude la capacità di “superare” e trasformare il proprio ego e di sintonizzarsi con il Sé superiore.

È l’illuminazione, la caduta dell’illusione (il velo di Maya), la comprensione immediata del senso. La stessa visione interiore è governata da questo chakra. Con l’occhio interiore si supera l’apparenza esteriore per arrivare all’essenza delle cose.
Il sesto chakra governa l’intuizione e l’immaginazione, ed è associato con le parti della coscienza che si occupano della visione spirituale della vita. È la capacità di visualizzare i concetti mentali, di cogliere e materializzare le idee.
Attraverso questo chakra, possiamo osservare il mondo ordinario da un altro punto di vista.


Il Sesto Chakra è dove noi prendiamo certe decisioni e dirigiamo le nostre azioni e, di conseguenza, determiniamo la nostra vita, in maniera consapevole. È a questo livello che, ad esempio, dobbiamo cambiare una decisione che non funziona per noi. 

Qui diveniamo consapevoli di essere i creatori della nostra realtà. Qui risiede, dunque, il potere che sorregge e dirige la possibilità di ogni manifestazione o non manifestazione del corpo e della mente, della materia e dello Spirito. ​​

È il centro che dà il via, l’assoluta potenzialità, come dice il suo nome stesso, Ajna, centro del comando. Inoltre Ajna, contenendo il seme di tutte le dualità, è anche implicitamente la possibilità di conoscerle a priori, avendole in sé come conoscenza diretta, prima ancora che si manifestino: cioè, per esteso, la possibilità di preveggenza, come d’altronde sembra confermare il nome che gli viene attribuito: Terzo Occhio. Il sesto Chakra è anche collegato alla nostra capacità naturale di vedere e sentire le energie sottili e, quindi, di usarle.


Il sesto chakra rappresenta il primo passo nel nostro viaggio verso Casa. Una volta che questo chakra è aperto, i nostri sensi superiori sono attivati e le nostre percezioni della vita si espandono. Non siamo più in grado di limitare noi stessi alle regole fisiche della separazione dagli altri e dal Sé. Non sperimenteremo mai più la vita fisica nello stesso modo, perché non possiamo limitarci alle scatole della vita terrena.


Il viaggio ha inizio e la ricompensa è che la nostra creatività si intensifica molto mentre attingiamo al nostro magazzino di  ispirazione ed illuminazione. Ora cerchiamo dentro di noi le risposte e usiamo le risorse esterne per la convalida, anziché come una fonte d’informazione. La porta verso una dimensione superiore è socchiusa e noi siamo tentati ad entrare.

Cambia la nostra vibrazione e di conseguenza cambia anche il mondo esterno. Abbiamo imboccato il nostro sentiero verso l’Anima e stiamo andando a CasaCasa dentro il nostro Sé.

Il Chakra del Terzo occhio rappresenta la fase della vita in cui siamo adulti auto-realizzati ed abbiamo imparato a vivere in armonia con il nostro Sé espanso e con gli altri. Poiché abbiamo scelto di vivere nel mondo, questo non significa che non abbiamo più problemi, ma, piuttosto, che non li consideriamo più problemi. Al contrario, sperimentiamo le difficoltà della vita come lezioni attraverso cui possiamo crescere ed espandere la coscienza. Ci rendiamo conto che il nostro vero Sé è un essere multidimensionale che ha inviato un ologramma della sua essenza nelle dimensioni inferiori per raccogliere esperienze. Il nostro adulto autorealizzato si sente in Unità con Tutto Ciò Che È ed è consapevole delle responsabilità di questa unità.  

Il Sesto Chakra è situato nella zona tra le sopracciglia, nella parte anteriore della testa, e dietro la fronte, nella parte posteriore.

I colori associati ad Ajna sono l’indaco e il viola. Collocato tra l’Azzurro e il Viola nello spettro luminoso, il colore Indaco è simbolo di spiritualità e risveglio interiore.

L’Indaco agisce sui sensi aumentando il tono dell’umore in caso di malinconia o di leggeri stati depressivi. Il colore Indaco, inoltre, ha un forte potere rilassante e aiuta nelle pratiche meditative.

Ajna, il chakra dove si realizza il comando, è simboleggiato da un loto di colore lunare, bianco splendente (il bianco rappresenta l’unità di tutti i colori), con due petali: sul fiore di destra è rappresentato il sole, su quello di sinistra la luna oppure, più comunemente, due lettere sanscrite.

Nel fiore è inscritto un triangolo a punta in giù, che si congiunge con un lingam (simbolo della fecondità). Nel simbolo l’unità originaria è rappresentata dal cerchio da cui nascono i due petali. Quindi il numero due caratterizza questo chakra. Il due esprime l’archetipo di tutte le complementarità esistenti.

 È il simbolo, quindi, di tutte le dualità, ovvero di tutto ciò che è presente o può essere presente nel cosmo-microcosmo: due è il maschile e il femminile, la luce e il buio, il manifesto e il non manifesto, il mortale e l’immortale, l’io e il Sé, il bianco e il nero, il buono e il cattivo. Yin e yang sono il perfetto simbolismo, anche grafico, di questa dualità implicita nell’esistenza. 

L’elemento a cui è associato questo chakra è la Luce, che è più veloce del suono a cui era collegato il chakra precedente; la Luce è ciò che ci permette di vedere. Lo scopo del sesto chakra è quello di portare la consapevolezza a tutto quello che c’è dentro e fuori di noi, di attivare il Terzo occhio, la nostra vista interiore che ci dice cos’è quello che i nostri sensi fisici vedono.
Solo riuscendo a vedere realmente possiamo trascendere il nostro ego e trovare per ogni cosa il suo significato più profondo e nascosto ai livelli inferiori. 

Il suono attraverso cui si manifesta questo chakra è il suono originario OM (pronuncia della sillaba sanscrita AUM).
È considerato il suono della creazione, il suono cosmico per eccellenza, denominato anche pranava mantra o mantra primordiale.

La forza limitante di questo chakra è l’illusione (Maya). L’illusione è una visione distorta della realtà, un’immagine ferma, una falsa speranza, uno spreco di energia che non porta soddisfazioni, ma al contrario spinge verso le ossessioni. L’illusione primaria è che la materia, e non lo Spirito, sia la vera realtà. Perché la coscienza
si svegli e aumenti la nostra consapevolezza, liberarsi dall’illusione è assolutamente necessario: solo così potremo VEDERE chiaramente quello che è dentro e intorno a noi.


Funzionalità del chakra
Gli ultimi due chakra governano i nostri sensi superiori. Il sesto chakra governa il senso superiore della telepatia, dell’empatia, dell’ESP (percezione extra-sensoriale) e di tutte le altre capacità che sono latenti nell’85% del cervello e che normalmente non utilizziamo.

Quando il Sesto Chakra è in armonia, ci sono capacità psichiche ed intellettuali intensificate. La memoria è buona, la mente è attiva, si è padroni di se stessi e si hanno percezioni precise.

Attraverso la capacità di viaggiare consciamente nelle dimensioni superiori della nostra realtà interiore, la nostra capacità di visualizzare è amplificata, la nostra immaginazione è espansa e riusciamo a proiettare le nostre visioni ed immaginazioni nel mondo esterno.

I seni nasali sono puliti e l’udito e la vista sono amplificati dalla nostra capacità di usare i nostri sensi interiori innati per amplificare le informazioni ottenute dai cinque sensi fisici. Con Ajna Chakra in equilibrio, noi siamo in contatto con la nostra parte più profonda, il Divino che è in noi, e ci lasciamo guidare da esso.
Siamo consapevoli di essere uno Spirito che abita un corpo, e non viceversa, e ci relazioniamo con gli altri allo stesso livello. Seguiamo la strada della nostra evoluzione nel modo più facile e diretto per noi, creando consapevolmente la realtà che desideriamo. Siamo anche consci delle nostre infinite capacità e le usiamo.
Quando il sesto chakra non è armonico, abbiamo difficoltà a focalizzarci nella vita, possiamo avere problemi di salute mentale, possiamo essere distaccati e distanti dagli altri e soffriamo di un ristagno intellettuale.
Quando questo chakra è carente, le capacità ad esso collegate non si sviluppano pienamente, l’intuizione viene soppiantata da un eccesso di razionalità, si fa fatica a vedere e a immaginare le cose in maniera diversa, ci si intrappola in rigidi schemi. In questo caso si possono riscontrare sul piano fisico problemi alla vistaipoattività (depressione, apatia, sfiducia, stanchezza cronica) o iperattività mentale (nervosismo, insonnia, scarsa percezione delle sensazioni del corpo e delle emozioni del cuore). Invece sul piano psicologico l’individuo manifesta scarsa memoria, eccessive preoccupazioni e paure, rigidità, materialismo, sensazione di inutilità.

Quando invece è in eccesso, succhia energia ai chakra inferiori, per cui viene a mancare il radicamento alla terra, non si hanno limiti, si costruiscono fantasie senza consapevolezza, comportamento che deriva spesso dall’essere deboli, ma dal volersi sentire importanti e potenti. Sul piano psicologico l’individuo manifesta un’accentuazione delle facoltà intellettuali rispetto a tutti gli altri piani dell’esistenza, impazienza, egoismo, autoesaltazione, ambizione di potere e mancanza di responsabilità.
L’analisi è obiettiva e penetrante, ma domina l’arroganza e il disprezzo degli altri, oppure il lavoro mentale è talmente esasperato che esilia dal mondo e provoca ipersensibilità, difficoltà a relazionarsi con gli altri, disattenzione, confusione tra realtà e immaginazione, allucinazioni, incubi. In questo caso il disturbo fisico più frequente è la cosiddetta pesantezza alla testa.

Corrispondenze nel fisico
Il plesso nervoso per questo chakra è il plesso carotideo, che controlla i nervi della faccia, i seni nasali, la vista e l’udito.
Gli organi corrispondenti sono: gli occhi, la ghiandola pituitaria o ipofisi, il sistema ormonale e il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale).

Il sesto chakra è spesso conosciuto come Terzo Occhio, anche se il Terzo Occhio è in effetti un centro che si trova all’interno del corpo, mezzo dito al di sotto del punto di entrata del sesto Chakra. Tuttavia, secondo i postulati dello yoga, la ghiandola pituitaria del sesto chakra e la ghiandola pineale del settimo devono congiungere le loro essenze per aprire il Terzo Occhio.

Ghiandola Pituitaria
La ghiandola pituitaria è grande quasi quanto un pisello ed è situata dietro il centro della fronte, in mezzo agli occhi. La ghiandola pituitaria è conosciuta come la ghiandola maestra, poiché agisce come centro di controllo principale che invia messaggi a tutte le altre ghiandole dai suoi due lobi, quello posteriore e quello anteriore. La ghiandola pituitaria stimola la crescita appropriata delle ghiandole e degli organi che regolano lo sviluppo sessuale.
È chiamata il posto della mente, con il lobo frontale che regola i pensieri emozionali, quali la poesia e la musica e il lobo anteriore che regola il pensiero concreto e i concetti intellettuali. Invece la ghiandola pineale è conosciuta come il posto dell’illuminazione, dell’intuizione e della coscienza cosmica. La ghiandola pineale è alla ghiandola pituitaria ciò che l’intuizione è alla ragione.

Ghiandola pineale
La ghiandola pineale è a forma di piccola pigna, contiene pigmenti simili a quelli che si trovano negli occhi ed è connessa ai talami ottici, quindi controlla l’azione della luce sul corpo. La ghiandola pineale è situata nella parte posteriore finale del terzo ventricolo del cervello, mentre la ghiandola pituitaria è situata sulla sommità del terzo ventricolo. Si dice che il congiungimento delle essenze di queste due ghiandole nel terzo ventricolo è ciò che permette di aprire il Terzo Occhio.

Il terzo ventricolo
Il terzo ventricolo del cervello è una stretta apertura che si trova vicino alla base degli emisferi cerebrali e che separa le due aree talamiche. Queste aree talamiche sono il magazzino di tutte le percezioni sensoriali.
Quando la ghiandola pituitaria e pineale sono completamente sviluppate e stimolate attraverso la meditazione sul sesto e sul settimo chakra, le loro vibrazioni si fondono ed attivano il Terzo Occhio. Una volta che il Terzo Occhio è aperto abbiamo un accesso personale alla conoscenza superiore. Il Terzo Occhio aperto è
chiamato l’Occhio dell’Anima.

Sposalizio Mistico
La ghiandola pituitaria sostiene la carica positiva maschile e la pineale sostiene la carica negativa femminile. Quando le energie maschili e femminili si incontrano nel cervello, questo viene riconosciuto come lo Sposalizio Mistico.
Ancor più si comprende, quindi,  come l’apertura di questo chakra permetta di avere la coscienza e il controllo sull’intero microcosmo umano, di sollevare il velo di Maya, il velo delle illusioni, liberando l’individuo dall’inconsapevolezza circa la sua vera natura universale.

La Visualizzazione
Guardandoci intorno, osservando il mondo che ci circonda, gli oggetti di cui facciamo comunemente uso, il tavolo, la sedia, i libri, ci accorgiamo che tutte le cose che stiamo osservando sono state prima di tutto idee, pensieri di altre persone. Prima di essere visibili, solide e concrete, tutte queste cose erano idee invisibili e materiali: in un senso generale possiamo quindi dire che tutto ciò che è creato dall’uomo è stato prima di tutto pensato.
Quindi, l’essenza degli oggetti concreti e degli obiettivi (realizzati e non) è un pensiero.
La mente è il costruttore della realtà: è la fonte delle idee che, sempre diverse in vibrazione, danno forma all’energia mentale. La prima manifestazione fisica del pensiero si nota nei neuroni che si dispongono in diverse formazioni, seguendo fedelmente il pensiero: quando pensiamo il nostro cervello “vibra” con tutti i pensieri che abbiamo al momento.
Una volta che l’idea ha preso forma, diviene parte del patrimonio del pensiero umano, ma per arrivare a questo deve essere “concretizzata”, il che significa che la sua energia finissima man mano viene rivestita di energie sempre più dense fino alla sua materializzazione.
Tutto quello che realizziamo nella nostra vita segue lo stesso percorso dal pensiero alla realtà: alcune creazioni sono veloci (prepararsi del cibo quando abbiamo fame), altre un po’ più lunghe (ottenere un diploma dopo un corso di studi).
Quando riportiamo la mente ad un evento della nostra vita che ha suscitato in noi una forte emozione, immediatamente il nostro corpo sperimenta dei sintomi fisici come quelli percepiti mentre l’evento aveva luogo. Ciò ci fa notare una caratteristica importante della nostra mente e del nostro cervello: un fatto immaginario vissuto in un modo vivido crea nel nostro cervello una forma-pensiero (una struttura neuronale) uguale a quella causata dallo stesso fatto vissuto realmente, inducendo il corpo a rispondere alla stessa maniera.
Quindi il fatto che la mente non riesca a distinguere tra un episodio reale ed uno che sta accadendo solo nell’immaginazione è una scoperta importante per l’uomo e questa proprietà della mente è alla base di tutte le tecniche che vanno sotto il nome di visualizzazione, materializzazione, immaginazione creativa e pensiero positivo. In termini energetici, la visualizzazione crea un pensiero strutturato (una struttura-pensiero) nella forma in cui vogliamo che si realizzi quel particolare episodio od oggetto; le sensazioni con cui arricchiamo il pensiero (colori, suoni, odori, eccetera), servono a rendere più forte e densa l’immagine.

Nello Yoga usiamo la visualizzazione con lo scopo di generare specifici effetti e sensazioni, per ridurre lo stato di stress, ma anche per rendere coscienti le persone di possedere il potere di trasformare l’ambiente che li circonda, di attrarre a sé amore, salute e benessere.

È importante visualizzare se stessi in uno stato positivo perché se la visualizzazione funziona bene al positivo, funziona altrettanto bene al negativo. Il meccanismo della chimica celebrale è lo stesso; un’immagine può rilasciare nell’organismo gli ormoni del benessere se è positiva, mentre se è negativa verranno rilasciati gli ormoni dello stress, sempre secondo il principio che il cervello non fa differenza tra la realtà e un’ottima visualizzazione.

Come armonizzare il sesto chakra:

  • Pratica la respirazione completa per alcuni minuti al giorno. La respirazione completa permette di integrare le energie di tutti i chakra.
  • Visualizza l’indaco.
  • Pratica la concentrazione su un punto o su un oggetto, o un concetto o idea o qualità divina.
  • Registra le coincidenze ed esercita le facoltà intuitive.
  • Osserva la luce. Immaginati pieno di luce.
  • Indossa abiti di color indaco o viola.
  • Annota i tuoi sogni. In questo modo si faranno più intensi e rafforzeranno la fantasia e l’intuizione.
  • Annota i tuoi pensieri ricorrenti. Gioca con i tuoi pensieri, laddove ti ritrovi ad avere pensieri negativi, riformulali al positivo.
  • Semplifica al massimo la tua vita di modo che tu riesca a trovare tempo per fare ciò che ami e per onorare la tua persona.
  • Le pietre correlate sono: ametista, fluorite, labradorite, lapislazzuli moldavite, opale, sodalite, zaffiro, zircone.
  • Gli oli essenziali correlati sono: olio essenziale di angelica, olio essenziale di anice, olio essenziale di elicriso, olio essenziale di salvia.

Affermazioni positive

  • Ho facile accesso alla mia intuizione
  • Mi riesce semplice puntare ai miei scopi
  • Ho una direzione chiara nella vita
  • Mi sento utile a me stesso e agli altri
  • Mi riesce facile concentrarmi e rivolgere i miei pensieri al presente
  • Mi assumo la completa responsabilità delle mie decisioni
  • Comprendo il vero significato di ciò che mi accade e faccio le scelte
    giuste per me.

La corretta apertura del Sesto Chakra ci consente di incamminarci sulla nostra strada, ed evitare di imboccare i sentieri errati quando la vita ci pone di fronte a dei bivi. L’equilibrio di questo Chakra favorisce, infatti, il collegamento con la nostra Spiritualità e la connessione con nostro Sé superiore e ci permette di percepire il compito e la missione che siamo stati chiamati a svolgere, in questa vita, dalla nostra anima. Nell’Illusione del Sé, l’importanza personale è fonte di ricompensa e successo esteriori. Il “sé” (l’ego) non è uguale al “Sé”, perché molti “sé” compongono il “Sé” e molti di quei “sé” non appartengono soltanto a una vita. Tuttavia, l’umanità ha fatto così tanti sforzi per istituire il piccolo “sé” che gli Esseri umani iniziano a credere che quello sia tutto ciò che sono. Iniziano a credere di essere il corpo e di essere controllati dall’ego.

QUANDO CREIAMO UN NUOVO SÉ,
POSSIAMO CREARE ANCHE UNA NUOVA REALTÀ,
MA, PRIMA, DOBBIAMO RICORDARE CHE LA
NOSTRA “REALTÀ” È VERAMENTE UN’ILLUSIONE
CREATA DA NOI.

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